Ricordo di una conversazione con un mio amico in cui raccontava di quanto fosse insoddisfatto del suo lavoro.
Sembrava che tutto ciò accadesse perché l’azienda non lo stimolasse abbastanza.
E mentre raccontava questa storia si vedeva crescere il suo senso di frustrazione.
Ed è esattamente questo ciò che fanno le persone reattive.
Si concentrano sempre solo sulle cose che non vanno e ne danno la colpa agli altri.
Al contrario, le persone proattive hanno un piglio diverso:
sanno che queste lamentele, anche se oggettivamente valide, sarebbero di scarso aiuto.
E si dicono: “tiriamoci su le maniche e pensiamo a come superare l’ostacolo e potersi migliorare”.
Se una persona proattiva ha dei problemi di carriera, anziché prendersela con qualcuno,
si chiede:
come posso migliorare le mie competenze?
come posso lavorare meglio con i miei colleghi e aggiungere valore ai risultati dell’azienda?
Puoi capire quanta responsabilità, dedizione e duro lavoro tutto ciò richiede?
Il segreto delle persone proattive è focalizzarsi sulle cose che possono controllare.
La regola numero uno è: sii proattivo.
Immagina tu stia andando al funerale di una persona a te cara.
Mentre ti dirigi verso la tua destinazione noti che ci sono molte persone che conosci.
Arrivi lì e all’improvviso ti trovi faccia a faccia con te stesso.
E sì, si tratta del tuo funerale.
Come vorresti essere ricordato?
Questa è una delle migliori domande che puoi porti.
Stai facendo le cose nelle tua vita che ti permetterebbero di rispondere a quella domanda?
Vorresti essere ricordato come un buon marito?
Se sì, non essere gentile con tua moglie che impatto ha sui tuoi obiettivi?
O vorresti essere ricordato come una persona che ha fatto del bene alla sua comunità?
Se è così, stai facendo i passi verso quell’obiettivo?
Ora, qualsiasi sia la domanda, ciò che conta davvero è decidere quale destinazione vuoi raggiungere e capire se stai andando nella direzione giusta.
Infatti, quando sappiamo dove vogliamo andare,
risulterà sempre più semplice rimanere sul sentiero giusto.
La regola numero due è: comincia pensando alla fine.
Ora se ti chiedessero:
qual è la cosa che se facessi con regolarità cambierebbe positivamente la tua vita?
Molti risponderebbero:
prendersi cura della salute, della famiglia, delle relazioni.
E probabilmente nessuno risponderebbe:
lavorare 14 ore al giorno, evitare la palestra o le cene con gli amici.
Eppure, quanto tempo trascorriamo in riunioni lavorative lunghissime o a preparare presentazioni?
Quanto tempo dedichiamo alla cura del nostro corpo? E a stare con i nostri amici più cari?
Purtroppo quello che spesso pensiamo è diverso da ciò che facciamo.
Bisogna quindi stare attenti a non auto-ingannarci e essere bravi a mettere al primo posto
le cose che davvero contano nella nostra vita.
La regola numero 3 è: dai la precedenza alle priorità.
Immagina tu abbia un’attività commerciale aperta al pubblico in una zona ad alto passaggio.
A causa di lavori stradali, la zona verrà chiusa per 2 mesi e ti verranno a mancare delle entrate.
Alcune spese come la locazione del locale, invece, rimarranno.
Cosa potresti fare dunque?
Molte persone non farebbero nulla.
Ma tu magari potresti decidere di parlare con il proprietario e di fargli una proposta.
Ovvero, pagare la metà della locazione per i due mesi in cui la tua attività sarà chiusa e rimborsare la differenza nei mesi successivi.
Così tu riusciresti ad avere meno spese e affrontare il periodo di difficoltà e il proprietario continuerebbe ad avere l’immobile locato e a ricevere il compenso della locazione più tardi.
Ora, il proprietario potrebbe sì andare per vie legali, investendo tempo e denaro (e molto probabilmente ti perderà come affittuario);
ma potrebbe anche comprendere la situazione, valutarne i rischi e accettare la tua proposta.
Questo è un esempio che è alla base di una mentalità vinco io / vinci tu.
Una mentalità che si basa sull’abbondanza e sul principio che affinché uno vinca l’altro non deve per forza perdere.
La regola numero 4 è: pensa vincere/vincere.
Un signore ha un disturbo della vista e va da un oculista per una visita.
L’oculista, dopo averlo brevemente ascoltato, si toglie i suoi occhiali e glieli porge dicendo:
“Metta questi”.
Il signore li indossa e gli dice: “Ma vedo tutto annebbiato!”
E l’oculista gli replica: “Pensi positivo!”
Ora, probabilmente nessuno di noi tornerebbe da quell’oculista.
Eppure, quanto spesso siamo proprio noi a dare delle cure senza fare prima una diagnosi?
Diagnosi vuol dire prendersi del tempo per capire bene, per ascoltare.
Ascoltare non per rispondere con la nostra visione della vita,
ma ascoltare per capire i sentimenti della persona che abbiamo davanti.
Quando ciò avviene si crea fiducia e apertura al dialogo.
Ed è solo in quel momento che i nostri consigli più cari possono essere condivisi e risultare efficaci.
La regola numero 5 è: prima cerca di capire…poi di farti capire.
Immagina ci siano due persone davanti ad un muro alto 3 metri.
Entrambe le persone sono troppo basse per poterlo scavalcare.
Ma se una delle due sale sulle spalle dell’altro, possono raggiungere la parte più alta e aiutarsi a vicenda per scavalcarlo.
Questa è chiamata sinergia, dove il collaborare con un’altra persona ci aiuta a raggiungere risultati che da soli non avremmo potuto raggiungere.
Con le sinergie il risultato è sempre maggiore della somma delle sue parti.
Abituarsi a pensare alla possibilità di creare sinergie ci aiuta ad aprire la mente e a vivere una vita migliore.
La regola numero 6 è: sinergizza.
Un uomo sta cercando di tagliare delle tavole di legno da ore.
Dopo un pò che va avanti, ti avvicini e gli dici:
“perchè non ti fermi qualche istante per affilare la lama?”
L’uomo ti guarda e risponde:
“affilare la lama? Non ho tempo! Sono troppo impegnato!”
Ora, ciò sembrerà divertente, ma quante volte lo facciamo nelle nostre giornate?
Quante volte non riusciamo a trovare 30 minuti in settimana per andare in palestra e tenere in forma il nostro corpo?
Dedicare 15 minuti di lettura al giorno per arricchire la nostra mente?
No! Ci rispondiamo che non abbiamo abbastanza tempo.
Eppure questi piccoli passi compiuti ogni giorno potrebbero portare a risultati enormi nel lungo periodo!
La regola numero 7 è: affila la lama!
E queste sono le 7 regole per avere Successo di Stephen Covey.
Rivediamole insieme:
1) Sii proattivo
2) Comincia pensando alla fine
3) Dai precedenza alle priorità
4) Pensa vincere-vincere
5) Prima cerca di capire, poi di farti capire
6) Sinergizza
7) Affila la lama
Le regole dalla uno alla tre spiegano come avere successo nella sfera personale, mentre le regole dalla 4 alla 6 ti svelano i segreti per avere successo nella sfera pubblica, ovvero con le altre persone.
Infine, la regola 7 ricorda che avere successo è un percorso fatto di costanza, di tante prove, errori e di tanta voglia.
Se vuoi vedere le idee animate, guarda il video.